​​Zofia Haltof-Mikołajewska​

Polonia​
​​25.10.1921​ - 27.07.2010
Zofia Haltof-Mikołajewska © Home Army Museum

​​​​Zofia Haltof-Mikołajewska è stata membro della resistenza polacca e ha prestato servizio come ufficiale di collegamento e infermiera presso l’Armata Nazionale (AK). Fu arrestata e inviata al campo di concentramento di Auschwitz per le sue attività indipendentiste.​  

​​Zofia Haltof-Mikołajewska nacque il 25 ottobre 1921 a Cracovia. Durante l’occupazione fu un membro attivo della resistenza, facendo parte del Związek Walki Zbrojnej (l’Unione della lotta armata dell’AK) dal 1940.  

​Inizialmente Zofia servì come ufficio di collegamento, ma dopo aver completato il corso clandestino di formazione per sottufficiali gestito dal Servizio militare femminile fu incaricata di organizzare sessioni di formazione per infermiere. 

​Il 20 ottobre 1943 Zofia fu arrestata dalle forze tedesche con il sospetto di essere un membro della resistenza. Fu brutalmente torturata per diverse settimane nella sede della Gestapo in via Pomorska a Cracovia. Lì si svolse anche il suo processo, durato settimane, al termine del quale fu trasportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. 

​Lì le fu stato riconosciuto lo status di prigioniera politica (numero 70452) e fu sottoposta a esperimenti pseudo-medici. I tedeschi le iniettarono il batterio del tifo come parte della ricerca sulla malattia. Fortunatamente riuscì a sopravvivere. Quando nel gennaio 1945 il personale ordinò la marcia di uscita dal campo (in seguito chiamata ‘marcia della morte’), Zofia si nascose in un magazzino insieme ad altri suoi compagni di prigionia. Si prese cura dei malati gravi fino alla liberazione del campo da parte dell’Armata Rossa. 

​Grazie a Zofia, la sezione di Cracovia della Croce Rossa polacca iniziò a organizzare l’assistenza medica per le donne prigioniere rimaste a Birkenau già all’inizio del febbraio 1945. 

​Negli anni 1976-1982, Zofia fu attiva nell’Associazione dei veterani di guerra disabili. Fu anche fortemente impegnata nella commemorazione delle vittime del terrore tedesco. 

​Zofia è morta il 27 luglio 2010 ed è stata promossa postuma al grado di capitano.​